WRAP UP #3 - RESOCONTO LETTURE DI GENNAIO

Rieccoci per l'ormai consueto appuntamento di fine mese con il riassuntone delle letture precedenti.

Gennaio è stato mese di riletture e di letture impegnate
Mi sono data a un tour de force tra le ucronie naziste uscendone un po' ammaccata. Tra l'altro sto ancora leggendo Übermensch di Davide del Popolo Riolo ma, almeno per il momento, la mia escursione nell'Europa del "what if" hitleriano può dirsi conclusa qui. Anche se mancano ancora due recensioni. Abbiate fede.

Nel frattempo ho già stabilito il tema di Febbraio, che sarà il doppio e lo strano. Perciò preparatevi a un'immersione come si deve nel weird.

Per esempio, a febbraio vi parlerò sicuramente di Nero Metafisico di Paolo di Orazio [NPE], un'esplorazione stratificata nei vari aspetti dell'orrore, dalla distopia religiosa - con rimandi a Clive Barker - allo splatter più puro - una miscela di sesso, putrefazioni, mutilazioni e languori - senza tralasciare quegli orrori che si insinuano nelle ombre, che non fai in tempo a vedere e ti hanno già sopraffatto.
Va da sé che in una raccolta ci sarà sempre il racconto che ti convince meno di un altro, ma nel complesso posso dire di essermela proprio goduta e, soprattutto, ho apprezzato il modo in cui Di Orazio dosa lo humor con l'horror. Una capacità che non è da molti. Seguirà recensione.

Il vizio dell'agnello di Andrea G. Pinketts [Feltrinelli]. Andrea G. Pinketts è morto, viva Andrea G. Pinketts. Andata in biblioteca per vedere che novità c'erano, mi sono fatta trascinare dalla nostalgia per quest'uomo che aveva il senso della frase e che avrebbe meritato una maggiore attenzione da vivo. Così ho ripreso questo vizio dell'agnello, che avevo letto un bel po' di anni fa, per scoprire che sono stata l'ultima firma sul cedolino di prestito. Per anni questo libro è stato fermo, ignorato. La gente si perde belle cose per paura di uscire dalla propria zona di sicurezza.

La contessa sanguinaria di Valentine Penrose [ES] Non proprio quella che si definirebbe una monografia storicamente accurata, ma la Penrose ha l'invidiabile capacità di penetrare il personaggio e la sua epoca storica, tracciando un quadro surreale dove la magia permea ogni cosa, e il sadismo è parte integrante di una natura acre, violenta, spigolosa. Il male per il male, che viene commesso in un delirio di potere e ricerca dell'eterna bellezza. È un romanzo dell'orrore vero e proprio questo della Penrose. Se volete saperne di più, ne ho parlato qui.

Il bambino di Dio di Nishioka Kyodai [Dynit manga] Manga, graphic novel o fumetto che dir si voglia, Il bambino di Dio si piazza già in buona posizione per rientrare tra le migliori letture del 2019. Lo stile pulito che genera ambiguità e ambivalente, mentre racconta la storia di questa creatura del male puro, incarnata in un bambino privo di un nome e di una coscienza. I fratelli Nishioka tracciano una liturgia del male con un campionario di parafilie che sublimano nell'omicidio seriale. Un male che non è solo presente nel bambino del titolo ma nella stessa società che lo alleva per poi acclamarlo profeta e, infine, offrirlo in sacrificio per redimersi.

La notte della svastica di Katharine Burdekin [Editori Riuniti]. Rilettura anche questa, meritevole per due ordine di motivi: il primo è che si tratta di una delle prime distopie femministe della storia; il secondo perché la Burdekin rientra tra quelle scrittrici di narrativa di genere che usavano il fantastico per lanciare messaggi potenti e, il più delle volte, ignorati.
La sua è una distopia terrificante, dove le donne sono private di ogni diritto e vivono condannate allo stupro, alla procreazione e alla sottrazione dei propri figli in un mondo ipermaschilista che le vede di poco superiori alle bestie. Profondamente segnata da quanto stava succedendo in Europa negli anni '30 del XX secolo, davanti a donne che non avvertivano la minaccia implicita dei regimi che si stavano formando, decide di adottare la linea dura di una distopia che maschera un pamphlet, dove il messaggio di fondo è chiaro: a rinunciare a poco a poco ai diritti, si perde il diritto a essere umani.
Ne trovate la recensione completa qui.

Il signore della svastica di Norman Spinrad [Urania] che dire, era partito molto bene questo romanzo di fantascienza scritto da un Hitler di un universo alternativo, dove il suo personaggio conquista il potere con la forza e fa strage dei mutanti, ricalcando le fasi dell'ascesa in Germania del “nostro” Hitler. Fondamentalmente si tratta di una parodia, con sottintesi spassosi e manganelli che assumono tutto un altro significato a una lettura attenta. Ma arrivati a metà, il racconto che marciava a passo d'oca comincia a strascinare i piedi, con indolenza. Una cosa che ti costringe a saltare le pagine, per arrivare alla conclusione. Delle due l'una: o l'idea di Spinrad si è persa per strada o, dopo i primi capitoli, l'autore ha continuato a scrivere per inerzia. Pollici alti comunque per le creature mutanti che piazza nei territori infetti, degne dei migliori incubi di Cronenberg.

Siamo arrivati alla fine. Del mese e del post. Come al solito, fatemi sapere se avete letto qualcuno di questi libri e le vostre opinioni in merito. Noi ci rileggiamo tra qualche giorno. Buone letture!

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