Buongiorno lettori alle prese con il cappuccino e le sveglie e le camicie che è una tortura indossarle con questo tempo.
Spazio rubrica mensile che ho un po' modificato, nel corso del mese. Se prima Chi l'ha letto? si occupava di scrittori dimenticati, da questo momento parleremo di quelle opere che non tutti conosco e che, per un motivo o un altro, meriterebbero una lettura.
Penso che, in questo modo, la rubrica possa risultare più interessante e meno "agiografica". In fondo, a noi lettori, frega meno dello scrittore e più delle cose che ha scritto... non vi pare?
L'opera di questo mese è Il delta di Venere, di Anais Nin, amica di Henry Miller e figura particolare della letteratura americana degli anni sessanta.
I racconti di genere erotico che compongono Il delta di Venere vennero scritti dalla Nin nel corso degli anni Quaranta, ma furono resi pubblici solo in seguito, quando già la Nin aveva ottenuto il proprio riconoscimento letterario con la pubblicazione dei Diari.
"Solo il battito unito del sesso e del cuore può creare l'estasi"
Anais Nin, Il delta di Venere, p. 12
Dalla Prefazione "Aprile, 1940 Un collezionista di libri ha offerto a Henry Miller cento dollari al mese per scrivere racconti erotici. Sembra una punizione dantesca condannare Henry a fare pornografia per un dollaro la pagina. Si è ribellato perché in quel momento non era proprio in vena rabelaisiana. Perché scrivere su ordinazione era un'occupazione castrante, perché scrivere con un voyeur che spiava dal buco della serratura toglieva ogni spontaneità e ogni piacere alle sua avventure amorose." (Anais Nin, Il delta di venere, p. 5)
Come nasce un'opera?
Di solito, la motivazione principale che spinge un autore a mettersi alla scrivania è l'impulso a raccontare una storia.
A volte, tuttavia, quell'impulso viene subordinato a una richiesta specifica fatta da un editore, dal curatore di un'antologia, da un privato. è appunto il caso dei quindici racconti che compongono Il delta di Venere.
Un collezionista commissiona a Henry Miller dei racconti erotici. "Pornografia a un dollaro la pagina", come la definisce la Nin. Miller accetta per poi passare la patata bollente all'amica.
La Nin, che in quel momento si trovava a corto di denaro, accetta.
Alla Nin si aggiungeranno presto altri scrittori, tutti piuttosto bisognosi di denaro, tutti piuttosto inclini a scrivere su commissione qualsiasi cosa, purché pagati. (Come si legge nell'incipit del racconto Marianne: "Mi chiamerò la madame di una casa di prostituzione letteraria, la madame di un gruppo di scrittori affamati che producevano letteratura erotica per venderla a un "collezionista"". p.81) .
Se non che, il collezionista ha le sue esigenze. Paga, ma non è soddisfatto. I racconti sono buoni, dice, e la prosa andrebbe pure bene. Ma sarebbe meglio "lasciar perdere la poesia, concentrandosi solo sul sesso".
Il sesso senza letteratura: una richiesta di suicidio per uno scrittore.
Così, a quasi un anno dall'inizio dell'avventura, la Nin decide di scrivere una lettera al collezionista. Si trova, la lettera, inclusa nella prefazione alla raccolta.
"Caro collezionista, noi la odiamo. Il sesso perde ogni potere quando diventa esplicito, meccanico ripetuto, quando diventa un'ossessione meccanicistica. Diventa una noia. Lei ci ha insegnato più di chiunque altro quanto sia sbagliato non mescolarlo all'emozione, all'appetito, al desiderio, alla lussuria, al caso, ai capricci, ai legami personali, a relazioni più profonde che ne cambiano il colore, il sapore, i ritmi, l'intensità..." (p.11)
Poco dopo, Anais Nin si congederà dal collezionista e solo quasi trenta anni dopo (siamo nel 1969) accetterà di pubblicare i racconti in una raccolta, ma solo perché riconoscerà di non aver snaturato del tutto il proprio talento per assecondare le richieste del suo committente. Riuscendo a mantenere, nonostante il cappio che le era stato messo attorno al polso, una propria visione poetica della letteratura erotica.
Anais Nin |
Non ho terminato di leggere tutto il volume. Di fatto mi sono fermata a metà del racconto Pierre. Questo perché, a mano che proseguivo nella lettura, i racconti si facevano più aridi.
"L'ossessione meccanicistica" si avverte già in racconti come Il Basco e Bijou si sente questa "crisi", ma le prime opere sono quelle che conservano una propria bellezza e poesia.
Citazioni
Dopo averle baciato la mano, il sorvegliante le dava un bacio più su, sul braccio, nell'incavo del gomito. La pelle lì era sensibile, e quando Madeleine piegava il braccio aveva l'impressione che il bacio vi restasse racchiuso. Lo lasciava lì, come un fiore tra le pagine di un libro, e più tardi, quando era sola, apriva il braccio e lo baciava nello stesso punto, come a divorarlo più intimamente. [p. 164]
Era la sua tendenza all'anarchia e alla corruzione che gli dava a volte l'aria di un uomo capace di tutto, ed era questo che teneva Elena in guardia contro di lui. Allo stesso tempo Pierre si rendeva perfettamente conto che anche lei aveva un'attrazione per il demoniaco, il sordido, per il piacere della caduta, della dissacrazione, della distruzione dell'io ideale. [p. 134]
"Parlare insieme è una forma di rapporto sessuale. Tu e io esistiamo insieme in tutti i paesi deliranti del mondo sessuale. Tu mi trasporti nel meraviglioso. Il tuo sorriso ha una corrente magnetica". [p. 117]
Ma il marito di Lilith non conosceva i preludi al desiderio sessuale, non conosceva nessuno degli stimolanti che certe nature selvagge richiedono, e così, invece di assecondarla, non appena la vedeva con i capelli elettrici, il viso più vivace, gli occhi come fulmini, il corpo inquieto e scattante come quello di un cavallo da corsa, si ritirava dietro a una parete di comprensione oggettiva, a una gentile accettazione ironica di lei, come uno che guarda un animale allo zoo, e sorride dei suoi giochi, ma non riesce a condividerne l'umore. E questo lasciava Lilith in uno stato di isolamento; davvero come un animale selvaggio in un deserto. [p. 75]
Se le avessero chiesto brutalmente che cosa si aspettava, avrebbe probabilmente risposto: "Le merveilleux".... Era vero quello che una persona aveva detto di lei dopo che aveva criticato uno scrittore appena conosciuto: "Tu non lo vedi com'è veramente, non riesci a vedere nessuno com'è veramente. Rimarrai sempre delusa, perché tu stai aspettando qualcuno." [p. 101]
L'autore
Anais Nin Nasce in Francia il 21 febbraio 1903. I suoi genitori sono Joaquin Nin, un pianista cubano, e Rosa Culmell, una cantante cubana di origini francesi e danesi. Anais trascorre l'infanzia in Europa fino al 1914, quando il padre abbandonerà lei e la famiglia. Quell'evento farà sbocciare nella Nin l'amore per la scrittura, con la stesura del suo primo Diario; una lunga lettera al padre andato via.
A seguito dell'abbandono paterno, Anais si trasferisce con la madre e i fratelli a New York, studia danza spagnola e, appena ventenne, si sposa con Hugh Parker Guiler, bancario e futuro cineasta. Il matrimonio non sarà una parentesi felice e la Nin si rifugerà presto in relazioni adulterine.
Nel 1929 la Nin si trasferisce a Parigi; qui conosce Henry Miller e allaccerà una relazione con la moglie dello scrittore.
Morirà di cancro a Los Angeles nel 1977.
Scheda libro
Titolo: Il delta di venere
Autore: Anais Nin
Traduttore: Delfina Vezzoli
Editre: Bompiani
Prima ed. 1969
Formato: Tascabile
Genere: letteratura erotica
pagine: 284
ISBN 8845207471
Autore: Anais Nin
Traduttore: Delfina Vezzoli
Editre: Bompiani
Prima ed. 1969
Formato: Tascabile
Genere: letteratura erotica
pagine: 284
ISBN 8845207471
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