I COMPAGNI DI BABBO NATALE. Cinque terrificanti creature del folklore natalizio


Siamo in piena aria natalizia già da un po' (tipo da ottobre, ma non sottilizziamo), ed è quindi il caso di addobbare per le feste anche questo piccolo angolo di web. Questa botteguccia da rigattiere della letteratura. Da robivecchi dei misteri e delle leggende più strane.


Chi di voi non conosce il Krampus, quel mattacchione di un demone che la notte di Natale se ne va in giro a fustigare e, di tanto in tanto, a rapire i bambini più discoli?


Ma il krampus, bontà sua, non è la sola creatura bizzarra che si aggira furtiva di casa in casa mentre tutti aspettano con trepidazione di scartare i propri regali. Altre entità, chi più chi meno dedita all'antropofagia, razzolano tra gli umani da Natale fino all'Epifania, per dare il tormento al prossimo e riempirsi la dispensa.



Kallikantzari

KALLIKANTZAROI

Tra qualche giorno i Tg pulluleranno di notizie sui nati nella notte di Natale, bambini tanto precisi da aver spaccato il secondo alla mezzanotte. Secondo la tradizione greco-bizantina, però, non ci sarebbe mica tanto da festeggiare a un evento del genere.
Quei bambini, infatti, sono destinati a trasformarsi in demonietti bizzarri - geloudes le femmine, kallikantzaroi i maschietti - che, nelle dodici notti tra Natale e l'Epifania, se ne andranno in giro come sonnambuli combinando scherzi atroci ai poveretti che se li troveranno davanti. 
I kallikantzaroi, in particolare, avrebbero l'abitudine di graffiare la faccia degli sventurati con unghie lunghe e affilate come rasoi, e di saltargli addosso, schiacciandoli sotto il proprio peso.
C'è un solo modo per sfuggire al kallikantzaro di turno: rispondere "Stoppa" alla domanda “Stoppa o piombo?” 
E, appena quello molla la presa, fuggire a gambe levate.

Frau Bertcha

FRAU PERTCHA

Natale, si sa, fa rima con abbuffate. Sappiate che però Frau Pertcha ha un modo tutto suo per farvi sentire “pieni come un uovo”.
La “Signora delle bestie” è una mutaforma di tutto rispetto: di aspetto candido e soave quando si trova davanti una persona a modo, si trasforma in una strega dalle zanne acuminate al cospetto dei pigri e dei cattivi.
Per dodici notti Frau Pertcha vaga sulla Terra, e si infila nelle camere di adulti e bambini: a quegli ordinati e puliti lascia come premio una moneta d'argento, per gli altri fa brillare il coltellaccio che nasconde sotto il mantello
Il malcapitato, sventrato in men che non si dica, si ritroverà la pancia piena di sassi e paglia. E gonfio come se avesse mangiato dieci porzioni delle lasagne della nonna annegate nell'olio.


PÈRE FOUETTARD

Se è vero che una persona si conosce dagli amici che ha, forse dovremmo cominciare a nutrire qualche perplessità sul vecchio Barba bianca, che tra i compari annovera soggetti come Père Fouettard.

Sporco da far spavento, prima di diventare l'aiutante di Babbo Natale Père Fouettard faceva l'oste. Un giorno, avendo la dispensa vuota e neppure una moneta in cassa, pensò bene di rapire tre ragazzi, rubargli ciò che avevano per poi macellarli e servirli in stufato ai clienti.

Se non fosse che San Nicola, passando dalle parti della locanda, beccò l'oste sul fatto e resuscitò i ragazzi che se ne tornarono a casa interi, sebbene un po' masticati.

Da parte sua, Père Fouettard rimase talmente colpito dal miracolo che si convertì seduta stante e accettò di accompagnare il Santo durante il suo pellegrinaggio natalizio. 
Di tanto in tanto gli scappa ancora la vena culinaria, e allora ficca qualche bambino maleducato nella gerla che tiene sulla schiena. Ma, in linea di massima, si limita a qualche bacchettata.

credits @Pale Fiend

GRYLA

Una gigantessa con dodici code, un troll malefico, un assurdo essere con tre teste, comunque la si voglia dipingere due cose caratterizzano Gryla: è mostruosa e va in visibilio per lo stufato di bambino cattivo.
Le sue origini si perdono letteralmente nella notte dei tempi. Viene menzionata nelle più antiche leggende islandesi, e solo sul finire del XVII secolo diventa lo spauracchio preferito dei genitori tormentati da figli capricciosi.
Circondata da una nidiata di piccoli e dispettosi troll, gli Yule Lads, dal 12 Dicembre Gryla scende dalle montagne per fare una capatina in città dove, seguendo il suo infallibile olfatto, individua senza fallo l'odore inconfondibile della disubbidienza filiale.
Detto fatto, mentre gli Yule Lads mettono a soqquadro le abitazioni, lei ficca il fanciullino nella sacca e se lo riporta a casa dove finirà a far compagnia a carote e patate, nel pentolone già caldo.
Nel 1745 la leggenda era diventata così popolare che il governo islandese dovette intervenire per porre un freno alla fantasia dei genitori terroristi.
C'è da dire che oggi Gryla e gli Yule Lads hanno perso un bel po' del loro mordente. Si sono addolciti, e si dice perfino che Gryla sia passata a una dieta vegetariana. Ma, si sa, con i troll non c'è mai da stare sicuri. Sia mai che nello stufato di verdure le tornasse la voglia di ficcarci un po' di bambino cattivo. Così. In onore dei vecchi sapori.

Yule Cat
credits @dagsson

JÓLAKÖTTURINN

Questa bestiolina qui è il gigantesco gatto di Gryle
A differenza della padrona, però, lo Jólakötturinn o Yule Cat è di bocca buona: senza fare distinzioni tra bimbi e adulti, tra buoni e cattivi, se ne scende con indolenza dalle montagne e banchetta con quel che gli capita sotto gli artigli.
Il solo modo per sfuggirli è indossare un indumento nuovo di pacca, meglio se regalato.
All'origine della leggenda del gatto di Gryla ci sarebbe una faccenda di tredicesime: con lo spauracchio della bestia antropofaga, i padroni incentivavano i propri lavoranti affinché si sbrigassero a filare la lana prima delle feste. I più produttivi ricevevano in dono un maglione nuovo, che li avrebbe protetti dal gatto. Tutti gli altri, probabilmente, sarebbero stati mangiati entro Capodanno.
Con il tempo la leggenda venne cucita addosso ai bambini, che in Islanda dovevano odiarlo un bel po'  quel cavolo di Natale.
Immagino che dalla storia dello Jólakötturinn derivi anche quell'altra pratica, quella che porta zie e genitori a regalare improponibili maglioni con renne o Babbi Natale ubriachi. Voi chiudete gli occhi e indossateli lo stesso. Meglio una renna sulla pancia che finire nella pancia di un gatto gigante.

Fonti.
La fata dai piedi di mula. Licantropi, streghe e vampiri nell'Oriente greco, di T. Braccini, 2012, Encyclomedia Publishers

4 commenti

  1. Wow, questo post è interessantissimo *^* delle varie creature conoscevo solo il Krampus, ma anche gli altri sono a metà tra il terrificante e il bellissimo XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Felice che ti sia piaciuto! Ormai il Krampus è popolare come Babbo Natale, ma diciamocelo: rispetto allo Yule Cat fa una figura miserrima XD

      Elimina
  2. Curioso questo post, conoscevo solo Krampus, grazie quindi per questo lato inedito delle feste!
    A proposito, tra pochi giorni partirà sul mio blog un gruppo di lettura a tema natalizio. Se ti va di partecipare, o se vuoi avere maggiori informazioni, le puoi trovare qui.
    Spero ti faccia piacere essere dei nostri, perché più siamo, meglio è!
    A presto ^-^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Pigo, lieta di aver contribuito a dare un po' di notorietà anche a Gryla e compagnia mangiante :) Vado a dare un'occhiata al blog!

      Elimina

I commenti sono ciò di cui un blog si ciba.

Perché il tuo commento sia pubblicato ricorda di mantenere un tono civile e di rimanere in topic rispetto all'argomento del post, e mi raccomando: non inserire dati sensibili come email o altro.

Prima di essere pubblicati tutti i commenti sono sottoposti a moderazione.

Grazie