Kafka reverse - recensione a LO STRANO CASO DELLO SCARAFAGGIO CHE DIVENTÒ UOMO di Tyler KNOX

Alla fine dell'era Devoniana, 360 milioni di anni fa, avvenne un enorme cataclisma. […] E proprio sulla scia di questa estinzione di massa, venne fuori il primo scarafaggio. […] Gli scarafaggi hanno conosciuto il fuoco infernale da sotto terra, devastazioni dall'alto, persino lo spostamento delle zolle terrestri, e sono sopravvissuti, mentre altri, più grossi, più forti, più intelligenti di loro, sono stati spazzati via come atomi di polvere. [Tyler Knox, Lo strano caso dello scarafaggio che diventò uomo, trad. di S. Levato, Newton Compton, 2008, p. 238]
Lo strano caso dello scarafaggio che diventò uomo recensione

metamorfosi. s. f. trasformazione di un essere o di un oggetto in un altro di natura diversa. In zoologia, l’insieme dei cambiamenti morfologici e fisiologici, implicanti un diverso rapporto dell’organismo con l’ambiente, che dallo stadio larvale conducono allo stadio adulto. [da vocabolario Treccani online]

Quando Scarafaggio si risveglia, dopo un sonno senza sogni, in una sudicia camera di hotel, scopre di essersi trasformato in una creatura assurda, enorme e molliccia. La cosa, pur incuriosendolo, non gli crea particolare disagio.
Perché Scarafaggio è uno scarafaggio. E gli scarafaggi, si sa, sanno sempre come cavarsela.

Sono gli anni '50 e l'America è la patria delle opportunità. New York non è mai stata tanto sfavillante e i boss si dividono equamente i quartieri. In questo clima da C'era una volta in America, Tyler Knox – pseudonimo di William Lashner, avvocato e romanziere - piazza il racconto di questa Metamorfosi invertita dove, al posto di un orripilato Gregor Samsa, troviamo il compassato Jerry Blatta.

Blatta non è solo. Mentre studia gli umani, il loro strano modo di comunicare, mangiare e accoppiarsi, trova in un aspirante gangster da quattro soldi, di nome Acaro, il suo jolly fortunato. Acaro, che ha bisogno di protezione, si affida a Blatta perché gli liberi la strada da chi vorrebbe infilargli i piedi nel cemento e, in cambio, gli insegna a essere umano.

Il percorso all'umanità di Blatta parte quindi dalla via del crimine, lungo la quale apprende i rudimenti della sua nuova identità, per poi evolversi in qualcosa di completamente diverso e radicale.

Tyler Knox lo strano caso dello scarafaggio che diventò uomo recensione

A differenza di Samsa, Blatta non subisce la sua metamorfosi ma se ne impossessa. La sua natura di ex-scarafaggio si adatta alla perfezione nel suo nuovo mondo. Non è soltanto un duro: è un vincente. Privo di ogni forma di empatia, estremamente adattabile, minaccioso e impenetrabile, Blatta scala senza troppe fatiche la piramide sociale diventando, in breve tempo, un elemento di punta della società. Un tycoon, nonché futuro candidato al Congresso.

Tanto che la cosa più interessante dell'intero romanzo non è tanto l'idea di partenza – lo stravolgimento del racconto di Kafka – quanto il modo in cui Knox elabora gli esiti di questa assurda metamorfosi. Perché, dovendosi adattare al suo essere umano, Blatta comincia a sperimentare cose che, come scarafaggio, gli erano completamente estranee come l'amore e i legami familiari. 
Se, come scrive Knox, è vero che dopo l'accoppiamento gli scarafaggi sono determinati a :

evitare di farsi coinvolgere e a non nutrire alcun interesse per i ninfali appena nati che escono fuori dalla capsula a forma di uovo della femmina diversi giorni dopo, ad eccezione di uno spuntino veloce se la fame si fa sentire. [op. cit. p. 103]

è anche vero che Blatta, dopo la muta, perde progressivamente parte del suo vecchio essere per infondersi di sentimenti umani. La sua è una metamorfosi continua, destabilizzante ed eccitante. È l'esplosione di un potenziale fino a quel momento mai ipotizzato.

Si piazza il resto della pastafrolla su una spalla e l'armata si fa avanti finché la sua mano, il braccio, la spalla e il collo, tutto il lato destro del suo corpo non è ricoperto da una travolgente massa marrone. Il sentirli pulsare sulla propria pelle, ammucchiarsi uno sull'altro, corrergli lungo il collo, sul viso, spiluccargli le unghie, le ciglia, è una sensazione splendida, calorosa, ruvida, familiare, intensa, sensuale, lussuriosa, amorevole – amorevole. Una connessione tra la parola e l'emozione avviene all'improvviso. [op. cit. p. 199]

Se, come scarafaggio diventato uomo, Blatta può sfruttare la sua forza per ottenere ciò che vuole ed espandere il suo territorio, attraverso la scoperta dei sentimenti acquisisce il tassello mancante per poter indirizzare questa espansione ben oltre la sfera di ingerenza di un semplice boss della mala. Umanizzandosi, Blatta ottiene la chiave per capire gli uomini e, di conseguenza, poterne prevedere le mosse, manipolare le decisioni, bloccare sul nascere ogni tentativo di tradimento.

Al suo fianco, come già detto, troviamo Acaro, un piccolo malavitoso che prima “ingaggia” Blatta come guardaspalle e alla fine si ritrova a esserne il tirapiedi. Acaro, che sogna di diventare un gangster ma è troppo piccolo e troppo umano per poterci riuscire. Acaro, che insegna a Blatta gli scacchi e, con essi, la visione del lungo periodo. Acaro, che è innamorato di una centralinista poliomielitica, Celia, la quale non ha occhi che per Jerry.

Perché in quel momento capii che eravamo uguali, io e questa donna, due corpi segnati dalla sfortune, due anime sole bisognose di conforto in un mondo che inizia a mostrarsi crudele nel cortile di scuola e di lì va solo peggiorando. [op. cit. p. 170]

La voce di Acaro è frizzante, un autentico tuffo nell'America dei bulli e delle pupe, dei fucili a canne mozze e delle foto sulla scena del crimine in bianco e nero. Attorno a Acaro gravita un'umanità fatta di reietti, tossici, prostitute, poliziotti corrotti. È l'umano più umano del romanzo, il vero protagonista della storia che se ne sta sempre defilato in un angolo, fuori campo rispetto alla scena.

Strutturalmente parlando, Lo strano caso dello scarafaggio che diventò uomo [tit. or. Kockroach] è un romanzo a più voci che racconta la storia attraverso il punto di vista di Scarafaggio, Acaro e Celia, colmando ciascuno le lacune dell'altro. Mostrandoci, pezzo dopo pezzo, le evoluzioni di ciascuno di loro, il modo in cui i loro rapporti condizionino le loro scelte.

Una gangster story con tanto di regolamento di conti, e interessanti quanto spassosi intermezzi, durante i quali Knox inserisce dissertazioni scientifiche sugli scarafaggi per spiegare la natura e la mutazione di Blatta. La simbiosi tra lui e Acaro e la loro reciproca interdipendenza.


Ma Kockroach è anche e soprattutto un'arguta, divertente satira sociale che rimanda, per incisività, alle opere di Swift.
Con amara ironia, Knox mette a nudo la parte più profonda, l'essenza più cruda della nostra società. Una società che ammira il potere, acclama l'uomo forte, ha stima per il disonesto che opera su larga scala. Purché ottenga in cambio qualcosa, che sia protezione, che sia sesso, che sia denaro.
L'avidità è una delle molle che spinge gli umani che ruotano attorno a Scarafaggio a renderlo ciò che è, senza badare alle conseguenze di queste decisioni. E l'avidità è qualcosa che Scarafaggio capisce molto bene. 
L'avidità è l'anello che sancisce, in un connubio indissolubile, l'unione tra le due specie.

Gli scarafaggi accettano la loro scarafaggezza. Se mai hanno un fascino è proprio questo. Sono soddisfatti di quello che sono e perciò stanno oltre la vanità, oltre le possibilità dell'orgoglio e dell'imbarazzo, oltre la poesia. [op. cit. p. 186]

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