Trentatré è il numero perfetto - John Wayne GACY, il clown assassino

[Attenzione: l'articolo che segue potrebbe urtare la vostra sensibilità per contenuti e immagini. Se ne raccomanda la lettura a un pubblico adulto]

Una delle domande più ricorrenti riguardo IT di Stephen King è se Pennywise sia, in qualche modo, imparentato con John Wayne Gacy, terrificante predatore sessuale e serial killer tra i più prolifici della storia criminale americana.

Se siete qui solo per rispondere a questa domanda, scrollate direttamente alla fine del post.

"See you later!"
John Wayne Gacy nasce a Chicago nel 1942 e la sua non è una delle infanzie più felici. 
È un bambino fragile emotivamente e fisicamente, bullizzato dai compagni di classe e molestato sessualmente da un amico di famiglia quando ha da poco compiuto nove anni. Evento di cui non farà mai parola a nessuno.
A casa non va meglio.
Il padre, alcolizzato, è un uomo dalla personalità abusiva che lo denigra regolarmente per il suo aspetto fisico e la sua eccessiva sensibilità. Con il passare del tempo, quindi, John Wayne sviluppa una profonda avversione per se stesso e per la sua latente omosessualità.

ritratto del serial killer da giovane

Finita la scuola, John si trasferisce a Waterloo, nello Iowa, dove sposa una collega e comincia a lavorare nel KFC dei suoceri, nel quale presto assume il ruolo di direttore. A dispetto delle magre considerazioni paterne, infatti, John Wayne dimostra fin da subito spirito di iniziativa e una spiccata propensione agli affari che lo portano, in pochi anni, a realizzarsi socialmente ed economicamente.

Il lato più segreto e terrificante di John comincia a emergere nel 1968, quando sua moglie scopre che il padre dei suoi figli è un predatore sessuale
Arrestato con l'accusa di molestie reiterate nei confronti di un giovane, lui patteggia dichiarandosi colpevole di sodomia e viene condannato a dieci anni di carcere
Diciotto mesi più tardi viene rilasciato per buona condotta e, in regime di libertà condizionale, ottiene dallo Stato il permesso di tornare a Chicago per intraprendere una nuova vita.

L'arresto, che gli ha sottratto moglie, figli e denaro, non lo abbatte. 

Nel giro di breve tempo, John trova una nuova compagna e si sistema in una villetta a Norwood Park, piccolo e curato quartiere borghese di Des Plaines, dove si guadagna la stima dei vicini, ignari dei suoi trascorsi con la giustizia.

La tana del mostro

Attivo politicamente, nel 1970 Gacy è nuovamente un imprenditore di successo e pilastro della comunità, nonché stimato filantropo membro dei Jolly Jokers, un gruppo di volontari che prestano il loro tempo come clown negli ospedali per rallegrare pazienti grandi e piccoli.


Travestito da Pogo o da Patches il clown, John Wayne Gacy è un faccione bianco con due giganteschi occhi bistrati di blu e un enorme sorriso rosso dagli angoli aguzzi, che si rivolge simpaticamente alla fotocamera mentre distribuisce palloncini durante feste di compleanno ed eventi di beneficenza.

E, paradossalmente, è proprio nel momento in cui si infila negli ampi panni di Pogo che la sua vera natura viene fuori. È in quei momenti che la maschera che si è imposto, la maschera del self-made-man con una bella moglie e una bella villa, viene meno, sostituita da un sorriso che ricorda una lama a seghetto e occhi che giganteggiano sul cerone.


Gacy uccide per la prima volta agli inizi del 1972, mentre l'aria ancora odora dei residui dei fuochi di Capodanno.
La sua prima vittima è il quindicenne Timothy McCoy

Timothy sta viaggiando in autobus dal Michigan a Gleenwod quando fatalmente il bus si ferma a Chicago per la notte. Gacy, che in quel momento sta esplorando la zona in cerca di una marchetta, coglie al volo l'occasione e si offre di ospitare il ragazzo in casa per la notte. McCoy verrà ucciso a coltellate la mattina del 3 gennaio, in quello che Gacy definirà un omicidio casuale e non premeditato.
Timothy viene seppellito nello spazio tra l'abitazione e le fondamenta, in quella che diventerà ben presto una vera e propria fossa comune.




Dopo quel primo, forse involontario omicidio, Gacy è ormai privo di freni inibitori e comincia a bazzicare le strade di Chicago con un nuovo scopo.
Il suo obiettivo sono giovani adolescenti di ogni genere e condizione, di età compresa tra i quindici e i venti anni.
Gacy si procura anche un distintivo e un'arma con i quali si spaccia per un poliziotto in borghese, costringendo le sue vittime a salire in auto. Dopo averli ammanettati gioca con loro come un gatto gioca con un topo, terrorizzandoli e illudendoli per ore prima di strangolarli e nasconderli nel vespaio sotto casa 

Con il divorzio dalla seconda moglie, nel 1976, la sua attività criminale si intensifica al punto che tra il 6 aprile e il 13 giugno dello stesso anno Gacy sequestra, stupra e uccide almeno cinque ragazzi in poco meno di tre mesi.

Eppure, in questa impressionante frenesia omicida si registra la presenza di almeno due miracolati, due vittime che vengono risparmiate. 
Il primo è Robert Donnelly, che Gacy rapisce, tortura e violenta nel dicembre del 1977 ma che, inaspettatamente, non uccide. Sfortunatamente, quando il ragazzino identifica in Gacy il suo aguzzino, la polizia preferisce credere allo stimato concittadino sul fatto che sì, i due hanno fatto sesso estremo, ma che il rapporto era del tutto consensuale.

Nel marzo del '78 tocca invece a Jeffrey Rignall finire tra le mani di Pogo il clown. Gacy lo stordisce con il cloroformio dopo averlo adescato in un bar. Come Donnelly, Rignall subirà più volte torture e aggressioni sessuali per poi risvegliarsi sulle sponde di un lago nel Lincoln Park. 

Con il passare del tempo, mentre i vicini si lamentano a più riprese per il cattivo odore proveniente dalla villetta, che viene di volta in volta imputato a un guasto della fognatura o a un procione morto, Gacy si fa più spavaldo e rivolge la sua sete di sangue verso i dipendenti della sua stessa impresa.

Robert Piest è la trentatreesima vittima di Gacy. Ha quindici anni e scompare di casa il 12 ottobre 1978. Quella sera, nel presentare la denuncia di scomparsa, la madre di Piest informa gli agenti che il figlio aveva detto di avere un appuntamento con Gacy a proposito di un lavoro.

Gli eventi precipitano. Quando la polizia bussa alla porta dell'imprenditore per chiedergli notizie del ragazzo scomparso, gli agenti notano subito l'odore che proviene dal vespaio. Un odore caratteristico, che non ha niente a che vedere con le fognature o l'umidità; un odore che appartiene ai cimiteri e alle tombe poco profonde. L'odore della morte.

Questo, unito alle accuse di Rignall e Donnelly, portano all'arresto di Gacy e alla richiesta di un mandato di perquisizione

Alcune delle vittime di Gacy

Al termine degli scavi compiuti sotto la villa e nei dintorni della proprietà si conteranno i resti di ventotto corpi. Altri cinque cadaveri verranno recuperati da un fiume poco distante, dove Gacy li aveva abbandonati non avendo più spazio in casa.
Trentatré omicidi compiuti nello stretto arco di sei anni, che fanno di Gacy uno dei serial killer più pericolosi e prolifici della storia criminale americana.

Riconosciuto colpevole di omicidio di primo grado, John Wayne Gacy riceve ventuno condanne all'ergastolo per gli omicidi commessi prima del 21 giugno 1977, data in cui lo Stato dell'Illinois aveva votato per il ripristino della pena capitale. Per gli omicidi successivi a quel periodo gli vengono comminate dodici condanne a morte.




John Wayne Gacy muore per iniezione letale il 10 maggio 1994 presso lo Stateville Correctional Center, Illinois, lasciandosi dietro tante domande senza risposta. Domande che vanno dal numero effettivo delle sue vittime alla presenza o meno di uno o più complici, rimasti a piede libero, come farebbe supporre la testimonianza di Rignall e le confessioni dello stesso serial killer.


In cella, Gacy si scopre artista e si dedica alla pittura, suscitando vive proteste tra i famigliari delle vittime e nell'opinione pubblica mentre i suoi dipinti gli fruttano un discreto guadagno. I suoi soggetti sono per lo più clown, che Gacy scelse dimostrando, ancora una volta, fiuto per gli affari. A questi si aggiungono teschi bizzarri e autoritratti di se stesso nelle vesti di Pogo. 

Tra i quadri che Gacy dipinse in attesa dell'esecuzione della sentenza, spicca inoltre un Pennywise ghignante, così come appare nella miniserie televisiva.


Ad oggi, considerato che King non si è mai espresso nel merito della questione, quel quadro è l'unico collegamento certo tra John Wayne Gacy, l'autentico clown assassino, e Pennywise, il pagliaccio mostruoso venuto da un altro mondo.

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Di seguito l'elenco delle vittime note di Gacy. Di trentatré ragazzi uccisi, sei non hanno ancora ritrovato il proprio nome.

1. Timothy McCoy (16)
January 3, 1972
2. John Butkovich (18)
July 31, 1975
3. Darrell Samson (18)
April 6, 1976
4. Randall Reffett (15)
May 14, 1976
5. Samuel Stapleton (14)
May 14, 1976
6. Michael Bonnin (17)
June 3, 1976
7. William Carroll (16)
June 13, 1976
8. James Haakenson (16)
August 5, 1976
9. Rick Johnston (17)
August 6, 1976
10. Kenneth Parker (16)
October 24, 1976
11. Michael Marino (14)
October 24, 1976
12. William Bundy (19)
October 26, 1976
13. Gregory Godzik (17)
December 12, 1976
14. John Szyc (19)
January 20, 1977
15. Jon Prestidge (20)
March 15, 1977
16. Matthew Bowman (19)
July 5, 1977
17. Robert Gilroy (18)
September 15, 1977
18. John Mowery (19)
September 25, 1977
19. Russell Nelson (21)
October 17, 1977
20. Robert Winch (16)
November 10, 1977
21. Tommy Boling (20)
November 18, 1977
22. David Talsma (19)
December 9, 1977
23. William Kindred (19)
February 16, 1978
24. Timothy O'Rourke (20)
June 16–23, 1978
25. Frank Landingin (19)
November 4, 1978
26. James Mazzara (20)
November 24, 1978
27. Robert Piest (15)
December 11, 1978

2 commenti

  1. Una delle cose più agghiaccianti e che secondo me è il più grande scandalo di tutta questa vicenda sta nel fatto che la Polizia -con ben due testimoni d'accusa-avrebbe potuto fermarlo molto tempo prima. Per quanto mi riguarda sono colpevoli anche quei poliziotti che non hanno fatto il loro lavoro e non hanno voluto dar credito alle testimonianze di Rignall e Donnelly.

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    1. Ciao Nick, in effetti è una delle parti più controverse della storia di Gacy che fa un po' il paio con la triste fine di Konerak Sinthasomphone per mano di Dahmer. A tutto questo si unisce il fatto che, quasi sicuramente, abbiamo dei complici rimasti a piede libero. C'è da dire che la tenacia di Rignall è stata ripagata alla fine, anche se in parte.

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