Breve
premessa.
È passato molto
tempo dall'ultima volta che ho parlato di un libro LaPiccolaVolante. Questo perché far parte della ciurma mi ha portato a un dilemma al quale ha dato
voce, qualche tempo fa, Bookblister (
qui, se volete approfondire) e con la quale mi trovo
d'accordo sia nelle premesse che nelle conclusioni.
Si tratta, a conti fatti, di un pudore alquanto limitante.
Soprattutto se il libro che hai letto ti è piaciuto e vorresti
parlarne e, però, ecco che il dubbio ti frena. E adesso che faccio?
Ti chiedi.
Niente. Non fai niente: ti metti al computer e ne scrivi.
E
voi, che siete stati avvisati, potete decidere se continuare a
leggere o proseguire oltre. Ma, in questo caso, vi avverto: vi
perderete un qualcosa di bello. Fine della breve premessa,
si proceda con la
RECENSIONE
Prendete Dorothy, le sue scarpette rosse e la sua strada di mattoni
gialli. Aggiungete il leone fifone, lo spaventapasseri senza cervello
e il robot senza cuore. Togliete le treccine e le canzoncine di Judy Garland
Aggiungete
sprazzi di cyberpunk, creature di carne dirompente, anatomie ibride e
ferine, ferite che si lacerano per schiudere bocche mostruose,
streghe ipersenssuali,
occhi, tantissimi occhi, che vi osservano e tracciano il vostro
percorso, una parabola lisergica in un mondo che parte e finisce
nello stesso punto, sotto un cielo solcato da balene giganti e
attraversato dal più grande e spaventoso ciclone mai visto.
Questo
è O.Z., il mondo
rivisto e scorretto di Paolo Massagli,
che prende dall'opera di Frank L. Baum il tanto che basta per poi
sottoporla alle proprie personali leggi della fisica e della
narrativa, evocando un racconto intriso di un'immaginazione
cronenberghiana nella quale la carne e la macchina, il sesso e la
fantasia non conoscono limiti né freni, si uniscono e intorbidano,
partorendo creature che si sfracellano in un'esplosione di scarti
cerebrali un istante dopo aver divorato i propri genitori.
Autoproduzione
prima, web comic dopo, O.Z. Torna
a indossare un corpo di carta e inchiostro grazie a LaPiccolaVolante
che, nel febbraio di quest'anno, dà al lavoro di Massagli una nuova
vita e compiutezza unitaria.
Twist e distorsioni sono la cifra principale di questo racconto
per immagini, che rompe le gabbie tipiche del fumetto e gioca con
tutto quanto è a portata di matita e china, che si tratti delle
prospettive o delle creature che lo popolano. Massagli offre e dona al
lettore una visione disturbata e disturbante di quel mondo d'incubo e magia, e le
vignette spesso si presentano come vere e proprie illustrazioni,
tanto da far passare in secondo piano la storia e rendere superflui i
dialoghi.

La
storia qui narrata vede Dorothy - una suicide girl sfregiata da
un'incantevole cicatrice sul volto - che precipita a O.Z.,
senza volerlo schianta al suolo la strega dell'Est e viene perciò
invitata dalla strega del Nord a cercare il Mago, al fine di tornare
finalmente a casa. Il viaggio di Dorothy offre a Massagli
il pretesto che gli permette di esplorare (e far esplorare) il suo
mondo di O.Z. Una realtà
personale, conturbante ed erotica, popolata da freak che si muovono
in spazi vuoti, librandosi sulle tavole come in un
elaboratissimo e perturbante sogno.
Perché
nulla, in O.Z., è davvero ciò che sembra.
E adesso passiamo alla parte divertente del post di oggi. Paolo Massagli si è offerto di rispondere a cinque domande (più una) che ho ritento opportuno rivolgergli. Perché, chi meglio dell'autore può parlare della sua opera?
E allora
INTERVISTA
Ciao
Paolo e benvenuto. Dopo le MiniFiabe e Alice nel paese degli orrori
(a proposito: che fine ha fatto?), con O.Z. Torni a rivisitare un
classico per ragazzi, in questo caso: Il meraviglioso mago di Oz.
Perché hai scelto di cimentarti proprio con il romanzo di Baum?
- Ciao Federica e grazie per
l'interessamento.Ho scelto di cimentarmi nelle favole e romanzi
classici per un semplice motivo: mi piace stravolgere queste storie e
trasportarle più nel grottesco e nell'erotico creando personaggi freak, infatti la storia è solo un pretesto per divertirmi sia nella
caratterizzazione grafica dei personaggi che
nell'ambientazione.Alice nel paese degli orrori
era un fumetto creato appositamente per il web che è cessata con la
chiusura del sito di Effimera Comics.
Qual è
stato il tuo metodo di lavoro perché dalla Oz di Baum si arrivasse
alla O.Z. Di Massagli?
- Il
mio metodo per O.Z è del tutto sperimentale, non mi sono basato sui
classici standard (Bonelliano o Comics Americani) ma ho
dato spazio alla fantasia, all'immaginario grafico, al trip,
infatti per chi legge o guarda con occhio da lettore classico di
fumetti lo troverà ostico.Non ci sono né griglie uguali né
spazi tra le vignette ma un uso distorto dell'inquadrature e anche
dialoghi scarni che a volte possono risultare superflui.

O.Z
nasce circa sei anni fa, se non sbaglio, e segue un percorso tortuoso
quanto quello della tua protagonista: prima autoproduzione, poi web
comic e, infine, il tutto viene suturato e "ricreato" nel
volume ora edito da LaPiccolaVolante. Un percorso che sembra
rispecchiare anche la tua carriera artistica, fatta di progetti
personali pubblicati sul web (Alice nel paese degli orrori), per case
editrici (Cagliostro Espress e, attualmente, Hollow Press), ma che ti
vedono anche come disegnatore su sceneggiature di altri autori
(Neromantico). Hai notato delle differenze tra il seguire un
progetto personale e lavorare per altri, su testi di altri? E in
quale, tra le due opzioni, ti senti più a tuo agio?
-Le
differenze ci sono e sono tante.Di solito sui miei progetti do
ampio spazio alla partevisiva, tralasciando (che sicuramente può
essere visto come un difetto) la parte dei dialoghi, sui
miei lavori prediligo la parte onirica.Invece
su sceneggiature e testi di altri la maggior parte delle volte
diventa un lavoro più tecnico, la scena, i personaggi,
l'ambientazione non sono tuoi e devi riuscire ad interpretarli nel
miglior modo possibile.
Rispetto
ai tuoi lavori più recenti e tecnicamente più maturi (Toxic Psycho
Killer e, ultimo, Four) per la Hollow press, O.Z presenta, qua e là,
ancora qualche piccola sbavatura. C'è qualcosa che, con l'esperienza
che nel frattempo hai accumulato, avresti riscritto o ridisegnato
della tua storia?
-O.Z è un
lavoro che ho fatto nei ritagli di tempo (tanti sabati e domeniche
sacrificate) e sicuramente ha molte imperfezioni, però l'unica cosa
che rifarei (che in questi anni ho affinato) sono i disegni, per il
resto, anche se come ho detto prima non può piacere a un lettore
classico di fumetti, il modo di concepire la storia e il taglio
grafico è volutamente sperimentale e non è stato pianificato per
piacere a tutti ma spero che traspaia il divertimento nel farlo senza
nessuna pressione.
Le tue
tavole sono da sempre caratterizzate da una forte carica erotica, sia
che si tratti delle conturbanti streghe di O.z, sia che al centro
della scena vi siano le tue demoni seduttrici. È un erotismo
prorompente che le forme mostruose delle tue creature accentuano
(come accade per i Cenobiti di Barker). C'è un autore (o più) che
ha condizionato il tuo percorso artistico (a me, che sono vecchia
dentro, le tue tavole fanno venire in mente i lavori di Bosch, ma
magari mi sbaglio)?
-Come
hai detto tu Clive
Barker con i suoi cenobiti mi ha influenzato molto, anche Bosch è
giusto poi ci sono vari fumettisti tipo Maruo, Kago, Hayashidae
Miura.E poi c'è il grande Mignola, con il suo Hellboy, che
adoro.
Le
bizzarre creature che popolano O.z o che ne entrano, loro malgrado, a
far parte, sono esseri che vivono in una dimensione che sembra in
equilibrio sul confine che scinde la vita dalla morte. Sono
meravigliosi mostri di Frankenstein, con le loro cicatrici in
rilievo; squarci nella carne che richiamano la body modification e
che hanno un eccezionale impatto estetico; ferite che schiudono
anatomie sorprendenti, come seni che nascondono bocche carnivore.
Pensi che questo genere di sperimentazione sarebbe possibile se fossi
legato a C.E. più tradizionaliste e note? E, allo stesso tempo,
credi che il fatto di lavorare nell'underground possa condizionare le
scelte stilistiche di un autore?
-Se
intendi case editrici commerciali, la risposta è no, le mie storie
come anche O.Z sono molto lontane dalle edizioni commerciali, sono
per una nicchia di lettori che non si fa pregiudizi ne morali ne
fumettistici.Va detto che ora stanno nascendo piccoli editori
come LaPiccolaVolante, la Hollow Press, le Edizioni Inkiostro,
Passenger Press, Noise Press e altri che puntano su fumetti diversi e
anche di rottura dei tradizionali canoni fumettistici.Lavorare
nell'underground secondo me non condiziona le scelte stilistiche ma
anzi è il contrario, hai più possibilità di variazioni di storia e
di stile e osare arrivando addirittura a fregartene di fare un lavoro
pensando a un futuro lettore,
insomma piena libertà almeno per l'underground che intendo io.
Cinque
anni fa, intervistato per Horror Magazine, eri molto pessimista sul
fumetto italiano; in particolare, lamentavi una difficoltà per i
nuovi autori a emergere. Trovi che qualcosa sia cambiato, rispetto ad
allora?
-Rispetto a prima si sono affacciate realtà editoriali
piccole, che si vogliono diversificare dalla massa e proporre
prodotti diversi, invece per gli autori mi sembra che sia cambiato
ben poco.
BONUS.
Prima di lasciarci, vuoi consigliarci un libro che, secondo te,
dovremmo assolutamente leggere prima di morire?
American
Psycho di Bret Easton Ellis. :)
Mentre
O.Z. lo trovate
QUI
Breve bio dell'autore.
Paolo Massagli è un disegnatore e autore di fumetti. Ha esordito nei primi anni 90 su diverse fanzine e come disegnatore ha partecipato alla serie “Lenin” e “Desdy Metus”.
Recentemente ha pubblicato sul web “Alice nel Paese degli Orrori” e si è autoprodotto i primi 3 volumetti di “O.Z”, versione molto personale de “Il meraviglioso mago di Oz”.
Con lo sceneggiatore Gianfranco Staltari ha collaborato disegnando la breve storia “Un Giorno dopo l’Altro”, per l’antologia “Schegge” e la graphic novel “Neromantico” ( tra i finalisti del Project Contest di Lucca Comics ) pubblicata poi dalla E.F Edizioni. Ha inoltre collaborato alla rivista “Zombie Paradise”.
Attualmente pubblica per la Hollow Press sulla rivista internazionale semestrale “U.D.W.F.G.” assieme ad autori come Ratigher, Miguel Angel Martin, Tetsunori Tawaraya e Mat Brinkman. Sempre per la Hollow Press ha pubblicato il monografico “Toxic Psycho Killer” presentato in anteprima a Lucca Comics 2015 e l’albo “Four” presentato a Lucca Comics nel 2016. “O.Z – versione integrale” comprende i quattro albi dello psichedelico viaggio di Dorothy (l’ultimo inedito fino a oggi), è il primo volume della collana Fumetto LaPiccolaVolante.
Restiamo in contatto?
Instagram ♥
Twitter ♥
Goodreads ♥
Facebook ♥
Ciao! :) Mi segno subito questo titolo perché non lo conoscevo ma sembra davvero promettente! :)
RispondiElimina