Altrisogni Vol. 3 - segnalazione



La splendida cover è di Paolo Lamanna
"Nuntio vobis gaudium magnum..."

Piccolo post pubblicitario quest'oggi per parlarvi, con somma letizia, del terzo volume di Altrisogni a pochi giorni dalla sua pubblicazione.

Altrisogni è, lo scrivo per i transfughi di Plutone, una rivista digitale nata nel 2010 e nella quale trovano spazio racconti di genere fantastico. Pubblicata dalla dbooks.it, ne sono ideatori e curatori Christian Antonini (che però al momento ha lasciato i remi per dedicarsi ad altri progetti) e Vito di Domenico [al quale rinnovo i miei ringraziamenti sia per il lavoro fatto sull'antologia che per l'aiuto nella riscrittura del racconto, che tanto i ringraziamenti non fanno ingrassare e quindi possiamo agevolmente concederci un bis☺].
Nel 2015 la svolta: azzerata la numerazione, da rivista Altrisogni si è trasformata in una collana di antologie dedicate alla narrativa fantastica made in Italy, con racconti che vengono scelti durante le finestre di ricezione di volta in volta annunciate sul sito.



Gioia grande, dicevo all'inizio, perché su questo vol 3 di Altrisogni c'è finito Dietro il frigorifero, un mio racconto di creature striscianti e paranoie e amore (tanto tragico e disperato amore).

Ma veniamo nel dettaglio, nel caso abbiate l'e-reader digiuno di cose da leggere, su cosa ha da offrirvi questo terzo volume di Altrisogni. Io, che li ho letti per voi, posso dirvi che si tratta di racconti tutti molto validi, che sazieranno senza fallo gli appetiti dei più.

Si comincia con La lunga notte del ladro di ricordi di Davide Schito, racconto di fantascienza che ha per protagonista un uomo tormentato in grado di rubare i ricordi delle persone, ma solo uno e solo a mezzanotte, in un mondo che non conosce giorno, che vive in una notte perenne.
Segue Mordred di Fernanda Romani, un fantasy solido e dallo stile poetico, che affonda entrambi i piedi nel mito arturiano, e si prosegue con Veduta di Carcosa, racconto weird di Alessandro Girola, nel quale De Chirico si associa a Lovecraft, in una provincia italiana scenario di riti antichi e oscuri, di simboli e orrori di pietra e carne.
Furore di Claudio Magliulo, qui alla sua prima pubblicazione, è un racconto di fantascienza pervaso da una gradevole dose di ironia, che narra di un mondo nel quale, nell'ottica del controllo e dell'efficienza, ogni sentimento o passione sono stati estirpati nella loro forma naturale e sintetizzati da società senza scrupoli.
In Hell Express – Consegna per l'inferno di Matteo Pisaneschi (racconto vincitore del Premio Crawford 2014) vi troverete nel bel mezzo del nulla, alla guida di un camion dal carico "particolare", in compagnia di un uomo sopraffatto dal senso di colpa e dal rimpianto per un amore che forse ha soltanto immaginato. Un racconto horror ben ritmato e dai decisi toni pulp.
Segue il mio racconto, di cui vi accennavo all'inizio, nel quale ricorrono quei temi che, ormai l'abbiamo capito, mi piacciono assai: amore, deliri e creaturine dotate di più paia di zampe.
Terminiamo con Figlio di canti di Davide Camparsi, fantasy cupo e sanguinolento che richiama i migliori racconti di Robert E. Howard: in una terra che ha perduto la poesia e la bellezza, una gilda di guerrieri combatte contro creature fatte d'ombra e rassegnazione per portare in salvo l'ultimo Cantore esistente e, con esso, la vita stessa del loro mondo.

Sette racconti che, pur nella loro diversità di genere e stile, si amalgamano l'uno con l'altro, e che mirano a regalarvi un'ora o più di sano intrattenimento. 
Perché il fantastico italiano, checché se ne dica, non è morto e lotta insieme a noi.

Se vi ho fatto venire voglia di leggerlo o anche solo di sbirciarlo meglio, trovate il Vol. 3 di Altrisogni su Amazon o su dbooks.it 


Buone letture!

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3 commenti

  1. Non sono una grande fan delle riviste on-line o meno, ma tra la copertina che è veramente bella (*-*) la tua presentazione, mi sa tanto che proverò a superare i miei pregiudizi :D

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  2. È importante far conoscere questi progetti, queste pubblicazioni. E non lo dico solo perché facevo parte del team, ma perché dare spazio alla narrativa di qualità - e farlo con la qualità che Vito porta avanti alla grande - sono cose che meritano attenzione, di questi tempi.

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