Il sabato del fumetto (3) - CATARSI, Luz

Buon fine settimana, cacciatori di belle letture!

Mentre alcuni di voi staranno già affilando le armi (mani e capacità matematica) per fiondarsi nei mercatini alla ricerca di titoli introvabili o di quella prima edizione a un euro, mi prendo un po' del vostro tempo per parlarvi di un fumetto che non è proprio tale, di una graphic novel che non appartiene del tutto al giro. 

Voglio parlarvi di quel bisogno che ho avvertito, nei giorni immediatamente successivi agli attentati di Parigi, di staccare la spina ai social network. Cinema, libreria, biblioteca. Queste sono state, nell'ordine, le tappe della mia catarsi. Un bisogno proprio viscerale (e per una volta non sto abusando del termine) di dire "basta!" alle parole vuote, alla digitazione ossessiva di status che facevano accapponare la pelle a leggerli e che sempre più assomigliavano a latrati pestati su una tastiera.

Lunedì, dopo la proiezione pomeridiana di The Lobster, ho allungato la strada e mi sono fermata in libreria. Erano settimane che avrei voluto leggere Catarsi di Luz, desiderio sempre rimandato in vista dell'ordine natalizio su ibs. Quello degli ultimi acquisti librosi dell'anno.
Ma dopo sabato, mi sono resa conto, non aveva più senso rimandare oltre. Quindi sono andata in libreria con un solo titolo in mente.
Avevo bisogno di leggere.


CATARSI
Luz
Bao Publishing, 128, 2015
16,00€
Ebook non disponibile

RECENSIONE. 
Nella scheda del volume, la Bao inserisce Catarsi [tit. or. Chatarsis] nel genere del "tentativo di guarigione" che, ovviamente, non è un vero e proprio genere, ma è proprio ciò che Catarsi è: una somma di pagine e di disegni, a volte solo di tratti confusi di penna che formano corpi che poi si fondono e si infiammano e svaniscono e si ricompattano, che ha un elevato valore terapeutico. Per l'autore, probabilmente, ma anche per chi si avvicina a questo volume con il desiderio di sapere e che arriva, alla fine, a capire che l'unica risposta alla domanda più ricorrente, quel "perché" che rimbalza un po' ovunque come una pallina da ping-pong, non può che essere il silenzio.
Che non ci sono risposte, che non si può pretendere di trovare una soluzione concreta, magari consolatoria, all'enormità di un atto che non solo è inspiegabile, ma è anche inspiegabilmente crudele.

Catarsi è, in prima analisi, la vita di Luz dopo i fatti del 7 gennaio; una vita tormentata dal senso di colpa (Luz arrivò in ritardo quel giorno alla sede di Charlie Hebdo ed era sua la copertina del 100° numero della rivista raffigurante Maometto che avrebbe scatenato, quattro anni dopo, l'azione omicida dei fratelli Kouachi) e dal bisogno di tornare a disegnare frenato e impedito dal "nodo allo stomaco" che viene raffigurato in una delle tavole.

Dopo l'attentato del 7 gennaio, Luz si trova ad essere inerte: "il disegno mi ha abbandonato", scrive nel volume e, scorrendo le pagine, ci intrufoliamo nella sua vita del "dopo", quella che coniuga l'odio, la frustrazione, la rabbia, la paura con l'amore assoluto e incondizionato della sua compagna. Il sesso si trasforma nella miccia che impedisce alla carica esplosiva del desiderio di distruzione e annullamento che la morte dei suoi colleghi e amici ha ammucchiato dentro di lui di esplodere. L'amore lo riempie, lo brucia e lo consegna alle braccia appassionate, protettive e terapeutiche della sua compagna. ("Abbiamo versato lacrime a fottere, amore mio" è una delle battute più belle del volume).

Ma in Catarsi c'è anche la satira, che da sempre si accompagna al disegno di Luz e che non risparmia nessuno, né i fratelli Kouachi, né il presidente francese; non gli integralisti e tantomeno coloro che invasero la sede di Charlie Hebdo di messaggi di cordoglio più o meno esibizionisti.

Il volume si chiude con una nota di speranza, dopo tanti attimi di disillusione e di sconforto. Una speranza che è rappresentata dall'immagine di un omino (o una donnina) in movimento. Un nuovo inizio per Luz e la sua compagna. Un inno alla vita e alla libertà e al bisogno di accettare il passato, nonostante tutto, nonostante "il nodo allo stomaco" che riappare, di tanto in tanto, e dal quale sarà impossibile separarsi mai del tutto.

Sono curiosa di leggere i vostri commenti! E, come sempre, Buone letture ♥

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1 commento

  1. Sembra davvero interessante... ci farò un pensierino, anche se non è propriamente il mio genere!

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