Spazio esordienti. Respiro tagliente - Roberto Ricci

Inizierò questa recensione come se stessi per raccontarvi una favola. 

"Tanto e tanto tempo fa, quando il blog non si chiamava ancora così e io ero più giovane di almeno un anno e la costanza era, per me, solo un nome di donna un po' demodé, un autore mi contatto perché recensissi il suo lavoro. Accettai.
Poi accaddero tante cose. 
Alcune belle. 
Altre brutte.
Altre noiose. 
Il blog cambiò nome tre volte e lo abbandonai.
E la recensione non venne fatta." 

Fino a oggi.


Così, sperando nella pazienza dell'autore, oggi vi parlo del suo lavoro. Che ho riletto in questi giorni per confermare la buona impressione che ne ebbi a suo tempo. Il periodo non è nemmeno casuale e forse Roberto mi perdonerà per la latitanza: infatti so che in questi giorni sta per uscire una nuova raccolta di racconti pubblicata da una C.E. mentre è già stato dato alle stampe un fumetto tratto dal suo racconto d'esordio contenuto nella prima antologia, Respiro Tagliente. Insomma, capita a fagiulo, come dicevano i contadini nell'ottocento ^_^

Quattro racconti, dalle tinte gialle e noir. L'accendino insanguinato: Una maschera da teschio, l'unico apparente particolare che lega tra loro le vittime di un misterioso assassino.
Il cappotto: Un ristorante. Uno scambio al guardaroba. Un maniaco assassino.
L'inquietante nottambulo: Una ragazza è convinta che il nuovo inquilino del piano di sotto sia il maniaco che ha ucciso tre donne, mutilandole sadicamente. Quando deciderà di seguirlo si troverà immersa nel più assoluto terrore.
Il leader: un gruppo di partecipanti a un corso di "leadership" si riunisce in una villa isolata nella montagna umbra. Inizierà una lunga catena di delitti. Per sopravvivere dovranno scoprire l'identità dell'assassino che si nasconde tra di loro.

Respiro Tagliente è una raccolta di quattro racconti lunghi, tra i quali Il cappotto  che, nel 2012 vinse il concorso "Racconti per Corti" e premiato al LuccAutori nello stesso anno. 
Si tratta di una antologia spiccatamente noir che fa sua una certa filmografia propria degli anni settanta e ottanta e vi aggiunge un pizzico di humor nero, sottile e tagliente. 
Ogni racconto è strutturato come se si trattasse della sceneggiatura di un film, con visioni in soggettiva dell'assassino, lunghi piani delle scene di fuga, panoramiche di ville lussuose, fermo immagini sulle espressioni delle vittime un attimo prima che la lama affondi nei loro corpi. 
Quattro racconti che sembrano altrettanti corti, tutti dal sapore un po' antico delle vecchie pellicole messe sul proiettore, con gli immancabili guanti neri doveroso omaggio ad altri guanti usati da Dario Argento come indumento principale per gli assassini dei suoi film.
Roberto Ricci adotta uno stile lineare, diretto, con trame che prendono come spunto il giallo classico, l'assassino che potrebbe essere il vicino della porta accanto, l'oggetto del killer capitato per caso nella mano dell'ignaro avventore, il capo che gioca a nascondino confondendosi tra i suoi seguaci e sue prossime vittime. 
Una raccolta che, già a suo tempo, avevo ritenuto di piacevole lettura, sebbene meritasse un più approfondito lavoro di editing. E che oggi, a distanza di mesi, si riconferma un lavoro tutto sommato gradevole e interessante.

Voto:



L'AUTORE
Roberto Ricci nasce ad Ancona nel 1963, dove tuttora risiede e svolge la professione di parrucchiere. Grande appassionato di cinema italiano anni 70-80, spera di riuscire a girare un cortometraggio, per il quale ha già pronto il soggetto. Respiro tagliente è il suo primo lavoro.Sta per pubblicare il suo primo romanzo.


Il cappotto - corto realizzato dalla Scuola di cinema Immagina di


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