I migliori racconti. Richard Matheson. NonRecensione


Nuova recensione per un blog che sembra per il momento non destinato a subire la triste sorte dei suoi altri fratellini, prematuramente uccisi dopo il secondo post scazzato (se non altro sarà il più longevo).
Prosegue la scia degli autori che scrivono cose interessanti, e dopo due romanzi facciamo una pausa concedendoci una bella raccolta di racconti. 
Autore: Matheson, Richard
Genere: horror / grottesco / fantasy
Tipologia: raccolta di racconti
Editore: Fanucci
Anno: 2011
Pagine: 178 
Prezzo di copertina: 10€
ISBN 9788834717585
Ora, se questa sia, effettivamente, la raccolta dei "migliori racconti" di Matheson non posso né assentire né dissentire perché dell'autore ho letto fin'ora solo due romanzi (Tre millimetri al giorno e Io sono leggenda, su quest'ultimo è previsto un post a breve). C'è sicuramente da dire che Matheson ha una penna che cattura, e un gusto per il grottesco e un sottile pessimismo che ti artigliano sulla poltrona e ti fanno sorridere come uno scemo (o un pericoloso psicopatico) mano a mano che ti addentri nella lettura delle sue scritture.
Nonostante la premessa, nonostante Matheson sia uno di quegli scrittori da mettere almeno un suo libro nel nostro zainetto da post-apocalisse, nonostante ciò... non tutti i racconti di questa raccolta sono azzeccati. E, in particolare, il racconto intitolato La casa impazzita si è fatto pagare più di uno sbadiglio, tanto che non credo sia un caso che si trovi all'esatta metà della raccolta, sebbene il finale ne risollevi violentemente le sorti.
Tra i racconti contenuti in questo volume segnalo Duel, storia di un povero cristo che, mentre se ne va a lavoro su un'autostrada deserta, supera un tir con la marmitta guasta e il motore truccato e si trova a dover gareggiare con il camionista del mezzo suddetto in una sorta di duello medievale che non ammette sconfitti (che non siano morti, ovviamente). Di Duel è stato fatto anche un film diretto da Steven Spielberg, che fortunatamente non prende calci in bocca dal suo fratello di carta (forse perché Matheson ne ha scritto la sceneggiatura?)


Godibile anche la Danza dei morti,che chi è nottambulo riconoscerà come il canovaccio da cui è stato tratto un episodio dei Masters of Horrors, con Freddy Krueger nei panni del gestore del locale dove donne zombie vengono costrette a ballare attraverso l'iniezione di una droga, per il sollazzo degli avventori del locale, ultimi sopravvissuti alla fine del mondo (che è come dire: possiamo anche rischiare l'estinzione ma rimarremo comunque la specie più stupida del pianeta).



L'uomo enciclopedico è un bel racconto che ha come protagonista Fred, addetto alle pulizie dell'università che una mattina si sveglia parlando francese. E che alla conoscenza puramente enciclopedica del francese aggiunge via via conoscenze sempre maggiori di discipline come la storia, il russo, la botanica, la chimica... Ma tutta questa inspiegabile conoscenza ha un suo motivo, e Fred lo scoprirà troppo tardi, a sue spese.

Anche La legione dei cospiratori vale la pena di essere letto, soprattutto se siete in metro, e viaggiate vicino a un tizio che sembra avere tutta l'intenzione di volervi disturbare gratuitamente.

I figli di Noè è uno tra questi racconti che preferisco, non tanto per la trama, in sé abbastanza scontata e in effetti già svelata all'inizio della storia, ma per la maestria di Matheson che, mentre descrive gli eventi che capitano allo sfortunato signor Ketchum, costantemente ci spinge a considerare l'assurdità della situazione e che, probabilmente, il signor Ketchum è un tipo esageratamente fantasioso e stressato, portato all'auto-suggestione... (ci avete capito niente? volete mica che vi sveli la sorpresa, no?) (Per la cronaca, anche da questo è stato tratto un film: Nient'altro che guai. Non l'ho visto, ma il titolo mi sa tanto di commedia americana che vuole essere nera e finisce per annerirti il cervello dalla noia).

Dai Steve, diciamocelo pure che è lo scrittore da cui hai "preso in prestito" più idee di ogni altro...

Su Il nuovo vicino di casa chiudiamo la rassegna che gli altri tre (Nato d'uomo e di donna, La casa impazzita e La preda) sono mediamente  godibili senza aggiungere altro. Il nuovo vicino di casaè stata, per me, una rivelazione. Rivelazione di come vengano in mente a King certe idee. E se non ci fosse stata la scritta virgolettata sulla copertina forse mi sarebbe anche sfuggita la cosa. Ma tant'è. Il nuovo vicino di casa è il racconto che ha, con molta probabilità, influenzato King per il suo Cose preziose. Non ci credete? Leggetevi in racconto (tra l'altro più cattivo e migliore del romanzo di cui sopra) e poi ne riparliamo.

Buona lettura!

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